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Rabbia e corpo.

Rabbia e corpo sono profondamente legati: la rabbia è un’emozione di base e talvolta fondamentale. Si tratta di un sentimento primordiale, che deriva dall’istinto di difendersi e sopravvivere nell’ambiente in cui ci si trova.

Troppo spesso però, la rabbia può rapidamente degenerare e diventare distruttiva una volta attivata.

La rabbia incontrollabile può spesso creare problemi nelle relazioni sia a casa che al lavoro. Ma oltre a ciò, può avere conseguenze fisiche devastanti.

Quindi, come rabbia e corpo si influenzano maggiormente?

La rabbia causa il rilascio di ormoni dello stress come cortisolo, adrenalina e noradrenalina.
Questi ormoni portano il corpo a bruciare grandi quantità di energia che permette di affrontare le situazioni negative o di pericolo. Tuttavia l’eccessivo rilascio o la ripetuta esposizione a questi ormoni può portare ad un impatto negativo su alcune parti del corpo e a squilibri fisiologici anche gravi.

Fra le principali conseguenze dell’eccessiva rabbia si possono avere:

  • sintomi neurologici come: frequenti mal di testa o emicrania, aumento della pressione oculare, cambiamenti alla vista come visione a tunnel, sensibilità alla luce e vista sfocata.
  • Alterazioni del sistema cardiocircolatorio: aumento del battito cardiaco, della pressione, del colesterolo e del glucosio nel sangue. Cambiamenti che aumentano il rischio di ictus e infarti.
  • Alterazioni dell ‘apparato gastrointestinale: minor afflusso sanguigno durante la digestione, con conseguenti difficoltà e cattiva digestione, rallentamento del metabolismo e possibili conseguenze sul peso corporeo.
  • Altri scompensi come: minor densità ossea, malfunzionamento della tiroide, minor efficacia del sistema immunitario e conseguente rischio più alto di sviluppare infezioni e patologie. 

Diventa fondamentale imparare ad affrontare efficacemente le situazioni di intensa rabbia se si desiderano evitare conseguenze negative sul proprio corpo. Da questo punto di vista, risulta estremamente efficace la mindfulness. Numerosi studi hanno dimostrato che l’azione più efficace non è “sfogare” la rabbia verso qualcuno o qualcosa, ma semplicemente prendere consapevolezza della rabbia e non fare nulla, lasciando che decresca da sola.

Perseverare nel pensare e riflettere su ciò che ha generato rabbia contribuisce a mantenere l’attenzione focalizzata sulla situazione, mantenendo al contempo l’emozione stessa. Il fatto di rimanere fermi senza fare nulla ha invece molto a che fare con quello che si definisce “lasciare in pace i pensieri” o lasciarli fluire senza giudicarli. Si tratta di permettere cioè che il pensiero (in questo caso legato alla rabbia) semplicemente scorra e se ne vada così come è arrivato, senza alimentarlo con ulteriori risorse cognitive e rimuginazioni, che lo mantengono attivo e più vivido.

Davide Boraso
Psicologo – Psicoterapeuta
Terapeuta EMDR e MindfulnessBCT.

 

Bibliografia


Articolo Nicabm: https://www.nicabm.com/brain-how-anger-affects-your-brain-and-body-infographic-part-3/


Segal,Williams,Teasdale – Mindfulness. Al di là del pensiero, attraverso il pensiero. Bollati 2014.

R.Siegel – Qui e ora. Strategie quotidiane di mindfulness. Erickson 2012.