Quando una relazione tossica causa stress e sofferenza, di qualunque natura essa sia, può essere utile seguire alcune accortezze per trovare un pò di pace interiore.
La scorsa settimana ho pranzato con un amico. Mentre stavamo terminando, mi disse che doveva vedere una persona che non sempre era stata gentile con lui, era un rapporto che gli generava più stress e sofferenza che qualunque altro. Aveva evitato possibili incontri, ma ora sembrava inevitabile…
“Lei mi fa diventare così ansioso” disse, sbattendo i denti. Capita a tutti noi prima o poi, di trovarsi in una relazione complessa, fonte di ansia e stress.
Rapporti seriamente tossici richiedono la completa interruzione con l’interlocutore; altre relazioni, anche se tossiche, sembrano impossibili da evitare. Può essere un parente che critica costantemente, un capo che ti limita quando è stressato, o qualcuno che è così dentro di te, tanto da suscitare continue conversazioni con lui nella tua mente.
Se anche tu hai lottato con una relazione tossica, questi piccoli accorgimenti ti potrebbero aiutare.
1. Accetta il fatto di trovarti in una situazione difficile, tossica.
Le tue scelte qui sono abbastanza limitate e, stranamente, l’accettazione è l’opzione migliore. È possibile giudicare e criticare l’altra persona, ma probabilmente ti farà sentire teso e solo. In alternativa, potresti nutrire la tua ansia e disperazione rimuginando continuamente su quanto quella persona ti faccia stare male, il che ti farà sentire stressato e triste. Potresti definitivamente negare la sua esistenza o fingere che non ti stia disturbando. Puoi bloccare i messaggi e le email ed evitare ogni situazione in cui potresti incontrarla.
Sono tutte tattiche di resistenza, ma non ti proteggeranno. Ironia della sorte, questi comportamenti consentiranno all’altra persona di entrare ulteriormente nella tua psiche.
Ma cosa significa accettare che il tuo rapporto con lei o con loro sia davvero duro? Questa accettazione gentile, non significa essere dimessi o passivi verso una vita di miseria, o che la situazione non migliorerà mai. Forse lo farà e forse non lo farà.Tuttavia accettare la realtà di un rapporto difficile ci permette di ammorbidirlo. E questo ammorbidimento può aprire la porta alla compassione e ad una maggior saggezza.
E saranno necessarie entrambe in rapporti di questo tipo.
2. Sarai indicato come causa dei sentimenti negativi altrui.
Questo non è vero. Non sei responsabile delle emozioni altrui, non lo sei mai stato e non lo sarai mai. Non assumerti la responsabilità della loro sofferenza. Se lo fai, non avranno mai l’opportunità di assumersi la responsabilità di e per se stessi.
3. Dì la verità
Quando si mente (forse per evitare di turbare l’interlocutore), si diventa complici nella creazione e nel mantenimento della loro realtà, e ciò è velenoso per te.
Mentire è molto stressante per gli esseri umani, forse è la cosa più stressante. Spesso lo stress dato dalle continue bugie è inconsapevole, non si notano indicatori particolari. Ma anche se inconsapevole le menzogne continue, generano ansia e preoccupazione di essere scoperti. Questo non renderà la relazione tossica migliore.
Ad essi quasi certamente, non piacerà il nuovo atteggiamento basato sulla verità, per questo potrebbero ridurre i rapporti con te e ciò potrebbe essere di grande sollievo.
Quindi, sii sincero. Assicurati di dire loro la tua verità invece del tuo giudizio, o quello che pensi che possa essere vero per gli altri. Ad esempio se non hai invitato una persona alla tua festa non dire: “non ti ho invitato perché eravamo in troppi” o “non ti ho invitato perché sei una narcisista egoista che troverà un modo per accentrare l’attenzione della serata su di sè”.
Invece, dì loro la tua verità: “Quando sei in casa mia, mi sento nervosa e agitata, non posso rilassarmi, quindi non ti ho invitato alla festa. Mi dispiace se ho fatto male ai tuoi sentimenti. ”
Ci vuole coraggio per dire la verità, perché spesso fa arrabbiare la persone. Ma probabilmente ti criticheranno comunque, non importa quello che fai, per cui tanto val sinceri.
4. Abbi pietà
Anne Lamott definisce la misericordia come la gentilezza radicale sostenuta dal perdono. Ci permette di modificare dinamiche comunicative negative, anche quando interagiamo con qualcuno accecato dalla rabbia, dalla paura o dalla gelosia. Lo facciamo offrendo loro un dono del nostro cuore. Probabilmente non sarai in grado di sbarazzarti dei tuoi pensieri negativi su di loro, e non sarai in grado di cambiarli, ma puoi fare uno sforzo per essere una persona amorevole. Puoi offrir loro un caffè? Puoi tenere un pò di spazio per la loro sofferenza?
Il perdono porta la gentilezza ad un livello completamente nuovo. Forse pensi che non potresti perdonare qualcuno che ti ha fatto male fino a che non ti abbia chiesto perdono?
Se lo facciamo, ci sentiamo più felici e più tranquilli. Ciò significa che potrebbe essere necessario perdonare l’altra persona alla fine di ogni giorno o, nei giorni difficili, ogni ora. Il perdono è una pratica attiva e continua, non un affare una tantum.
Trovando modi per mostrare misericordia, a chi ha minato il nostro sonno e il nostro benessere, può portare ad eventi miracolosi. “Quando abbiamo un lampo di misericordia per qualcuno che non ci piace, soprattutto verso una persona veramente terribile, compresi noi stessi”, scrive Anne Lamott, “sperimentiamo un grande momento spirituale, un nuovo punto di vista che ci PUO’ PORTARE a grandi cambiamenti”.
Ecco il vero miracolo: la gentilezza funziona come un boomerang. Quando mostriamo cordialità, perdono e accettazione radicale – e quando diciamo la verità anche nel rapporto più difficile – cominciamo ad incarnare queste caratteristiche. Ci rendiamo conto che possiamo perdonare e accettare gli aspetti più terribili del nostro essere, anche se è solo per un momento. Cominciamo a mostrare la verità e questo ci fa sentire liberi.
E spesso ci aiuta a trasformare parte di tutto quello che abbiamo sofferto all’interno della relazione tossica.
Davide Boraso
Psicologo – Psicoterapeuta
Terapeuta EMDR e MindfulnessBCT.
Bibliografia
https://greatergood.berkeley.edu/article/item/how_to_handle_a_toxic_relationship
Kabat Zinn – Dovunque tu vada ci sei già Ed. Tea 2001