Le emozioni e le sensazioni del nostro corpo fanno molto di più che aggiungere ricchezza alla nostra vita: sono anche il componente segreto che si cela dietro il modo in cui decidiamo cosa fare in ogni momento.
Tammy Myers un ingegnere americano, ebbe un incidente in moto con conseguente danno alla corteccia orbito frontale, la regione sopra le orbite oculari. Quella regione del cervello è fondamentale nell’assimilare i segnali provenienti dal corpo; essa ci permette di comprendere se abbiamo fame, siamo eccitati, nervosi, imbarazzati abbiamo sonno o siamo allegri.
Tammy non ha l’aspetto di una che ha subito un trauma cerebrale, ma se si passassero anche solo 5 minuti con lei si comprenderebbero quali problemi deve affrontare per gestire le decisioni quotidiane. Benchè sia in grado di valutare pro e contro di una scelta, anche le più banali situazioni la imprigionano nell’indecisione più totale.
Il danno cerebrale l’ha resa incapace di leggere le sintesi emotive del proprio corpo e ciò rende le sue scelte estremamente difficili.
Nessuna scelta sembra essere concretamente diversa dall’altra, così Tammy riferisce di passare gran parte del suo tempo sul divano. E’ facile pensare e ci hanno sempre insegnato che il cervello comandi il corpo dall’alto, ma di fatto il cervello cerca costantemente un riscontro dal corpo.
I segnali fisici provenienti dal corpo offrono un rapido sunto di ciò che sta avvenendo e cosa fare a riguardo.
Facciamo un esempio: volete consegnare ai vicini un pacco erroneamente consegnato a voi, ma non appena vi avvicinate al loro cancello un grosso cane inizia a ringhiarvi.
Che fate? aprite il cancello e andate fino in fondo?
L’atteggiamento del cane scatena in voi una serie di reazioni fisiologiche: il battito cardiaco accelera, le viscere si contorcono, le pupille si dilatano, compare tensione muscolare, gli ormoni rilasciati nel sangue cambiano ecc.
Queste reazioni sono automatiche e spesso inconsapevoli. Ora mentre siete in piedi con la mano sulla maniglia del cancello quello che il vostro cervello ha bisogno di sapere è se dovete affrontare il cane oppure consegnare il pacco in un altro modo. Lo stato del corpo vi aiuta in questa scelta: funziona da riassunto della situazione. La vostra alterazione fisiologica vi da informazioni del tipo “questo è cattivo” oppure “non c’è problema” e vi aiuta a decidere come agire.
In questo modo ogni giorno interpretiamo gli stati del nostro corpo, tuttavia in molte situazioni i segnali fisiologici sono poco marcati e tendiamo a non esserne consapevoli. Immaginate di trovarvi in un supermercato: tipico luogo che lascia Tammy paralizzata nell’indecisione.
Quali mele, quale pane, quali gelati…
Impegniamo moltissime ore a decidere se scegliere o una o l’altra cosa e il corpo ci aiuta a destreggiarci all’interno di questa enorme complessità.
Quando dovete decidere tra uno yogurt alla menta o uno al limone c’è un conflitto tra reti neurali e gli stati fisiologici del vostro corpo entrano in gioco e decidono l’esito della battaglia.
A causa del suo danno cerebrale Tammy è stata privata della possibilità di integrare i segnali del suo corpo nel processo decisionale, così non ha modo di confrontare rapidamente le le varie possibilità che si presentano.
La maggior parte delle azioni del nostro corpo resta al di sotto della nostra consapevolezza e i suoi segnali possono avere conseguenze importanti sulla persona che crediamo di essere.
Ascoltare ed essere consapevoli dei segnali del nostro corpo non è semplice, la cultura occidentale per decenni ci ha insegnato che con il ragionamento saremmo arrivati ovunque, dimenticando spesso che la ragione è indissolubilmente connessa all’involucro che la contiene. Per imparare a farlo occorre quindi faticare un pò: è necessario riflettere su cosa si stia provando o quali sensazioni siano presenti in noi (insomma un pò di mindfulness); una fatica ben ripagata perchè ogni volta che avremo un dubbio su quale scelta o decisione prendere basterà interrogare il nostro corpo, lui al contrario della nostra mente, non ci inganna mai.
Bibliografia.
David Eagleman – Il tuo cervello la tua storia. Corbaccio 2016.
Jon Kabat-Zinn – Dovunque tu vada ci sei già. Tea 2006.