Essere più produttivi? Riposa il tuo cervello.

La chiave per essere più produttivi è dare la possibilità al nostro cervello di riposare per periodi di tempo sufficienti, per favorire il recupero di energie e il consolidamento dei pensieri più efficaci.

“Ciao, come te la passi?”

Spesso le persone rispondono a questa domanda con qualcosa come:”tutto bene grazie, sono impegnatissimo in questo periodo” Spesso c’è una implicazione sottile per cui le cose andrebbero bene se siamo decisamente impegnati. È vero? Alcune ricerche molto interessanti suggeriscono di prendere in considerazione anche l’opzione contraria.

Noi tutti abbiamo dei picchi e delle cadute di energia e produttività durante la giornata, ciò che lo psicologo e ricercatore del sonno Nathaniel Kleitman indica come circadiani (giornalieri) e ultradiani (più brevi, a volte ogni ora). Prestando attenzione a quando siamo più attivi e attenti, così come quando abbiamo bisogno di prenderci una pausa mentale, possiamo migliorare decisamente le nostre performance.

Secondo l’esperto di performance Tony Schwartz, “Quando abbiamo bisogno di un periodo di riposo, il nostro corpo ci invia chiari segnali quali agitazione, fame, sonnolenza e perdita di concentrazione.” Se vogliamo realizzare una buona prestazione dobbiamo tenere in conto tutto ciò, ma soprattutto che i “Cicli produttivi e creativi in genere durano solo 90-120 minuti”, quindi Schwartz si raccomanda che vengano prese delle pause regolarmente perchè permettono una rottura e un rinnovamento necessari al nostro cervello per ripristinare energia e attenzione.

Lo Psicologo Anders Ericsson ha rilevato che i più virtuosi suonatori di violino, in media, si esercitano per intervalli lunghi non più di 90 minuti, e per non più di tre sessioni nel corso della giornata. La scienza ci dice chiaramente che, avere una buona gestione dei compiti e del tempo di lavoro, strutturando anche momenti di inattività, promuove una maggiore energia, chiarezza mentale, creatività e ci permette di mettere meglio a fuoco gli obiettivi quotidiani. Tutto ciò ci permette di essere più produttivi.

Spesso trascuriamo questa duplice dimensione del benessere nelle vite estremamente occupate che conduciamo oggi. In un mondo di tecnologia estrema con una tendenza sociale verso l’azione, soprattutto nei luoghi di lavoro, è facile diventare dipendenti ad essere sovra stimolati e troppo impegnati. Molti di noi non apprezzano veramente, o permettono a loro stessi l’esperienza di prendere tempo per fare nulla.

Joe Kraus, partner di Google Ventures, sostiene: “Siamo radicalmente iper sviluppati nella direzione delle rapidità di pensiero, il cervello è sempre più distraibile mentre lo spazio per la creatività, la contemplazione, la solitudine per consolidare il pensiero vengono meno.” Ciò senza dubbio non aiuta ad essere più produttivi.

Ci sono però anche delle buone notizie.

Possiamo cambiare i nostri ritmi e le routine valorizzando non solo l’ attività, ma anche l’inattività.

Ecco come si può fare:

Riconosci i tuoi ritmi.
E’ fondamentale essere consapevoli dei propri picchi, cadute di energia e motivazione nel corso della giornata, della settimana, e magari anche dell’anno. Datti il permesso, e anche la priorità, di prendere del tempo per far nulla.

Calmati.
Spesso confondiamo l’urgente per l’importante, ma lavorare con ritmi sostenuti e alta intensità per un lungo periodo di tempo è controproducente. La creazione di uno spazio tra i periodi di intensa attività favorisce alte prestazioni, la produttività e la creatività più sostenibili nel corso del tempo.

Dai priorità a riposo e rinnovo.
Spesso rinunciamo deliberatamente ai tempi di inattività non strutturati, senza pensarci due volte, lasciando che altre richieste prendano il sopravvento. Presta attenzione a realizzare una pianificazione che non sia eccessiva. Non riempire ogni istante. Costruisci e organizza i tuoi periodi di riposo, rinnovamento, e tempo di recupero. Anche i migliori atleti di ogni sport applicano queste semplici regole per migliorare le loro prestazioni.

Gestisci la negatività.
Darsi il permesso di riposare e non fare nulla può scatenare pensieri negativi e giudizi critici. Purtroppo, dal punto di vista evolutivo, prestiamo più attenzione al negativo che il positivo. Quindi, essere consapevoli della tendenza della mente a giudicare, e del suo potere di auto-giudizio di influenzare il comportamento, è fondamentale per poter riconoscere quando questi meccanismi si stanno spingendo oltre.

Prenditi un “Time In”
Prendere tempo per la riflessione intenzionale e consapevole crea lo spazio non solo per il rinnovo, ma anche per la comprensione. Sviluppa una “pratica interna” che coltivi la capacità di apprezzare e godere della propria esperienza vissuta. Trova un “tempo in” pratica che funzioni per te e rendilo una caratteristica, non è un’eccezione, nei ritmi e routine del tuo lavoro e nella tua vita.

Davide Boraso
Psicologo – Psicoterapeuta
Terapeuta EMDR e MindfulnessBCT.