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Come disarmare la tendenza a giudicare.

“La tendenza a giudicare gli altri è la più grande barriera alla comunicazione e alla comprensione”.  Carl Rogers

Ci sono persone che tendono cronicamente a criticare gli altri, indipendentemente dalla situazione.  Probabilmente quando non hanno nessuno nelle vicinanze da criticare, criticano loro stessi, giusto per non perdere l’abitudine. Stare vicino a persone di questo tipo può essere molto frustrante e dannoso. Anche per questo atteggiamento ci sono modi di reagire più funzionali di altri e si può arrivare a vedere il bene anche nei nostri amici più critici.

La storia di Jhon e lo psichiatra.
Qualche anno fa Jhon stava insegnando ad una formazione in un ospedale a Sheffield, in Inghilterra. C’era uno psichiatra nel corso e che, anche se, all’apparenza di dimostrava cordiale, dava l’impressione di poter essere molto duro negli attacchi verso i membri del proprio gruppo. Di punto in bianco, infatti, emetteva giudizi caustici sugli errori altrui. Ciò che davvero era impegnativo per i suoi colleghi era l’imprevedibilità di quegli attacchi, possibili in qualunque istante.

Successivamente, a Jhon capitò di lavorare con lo psichiatra, in alcune sessioni di coaching. Jhon ebbe la possibilità di scoprire che la sua vita era tormentata dai medesimi feroci attacchi verso se stesso. Cresciuto in una famiglia giudicante, sentiva di non aver mai vissuto raggiungendo le aspettative dei suoi genitori. Il padre ironicamente, un giudice in un tribunale, aveva sperato che il figlio seguisse la carriera in legge. Con sua grande delusione, lo psichiatra non scelse quella strada e il padre non nascose mai il suo disprezzo per quella decisione.

Il critico interiore.
Lo psichiatra aveva interiorizzato quel tipo di cultura del giudizio e diventò inclemente verso il minimo errore compiuto da sé o da altri. Ha vissuto la sua vita sotto la portata opprimente della mano del critico interiore. Aveva trasformato la sua vita in un inferno dove nulla di quanto fatto è considerato giusto o sufficiente, non importa quanto successo avesse ottenuto in medicina. Non comprendeva inoltre, che la tendenza a giudicare determinava un vero e proprio clima di terrore nelle persone a lui vicine. Non c’era da meravigliarsi che si sentisse triste e solo.

Vi siete mai chiesti qual’è il comportamento a casa, della persona più giudicante che conoscete in ufficio? Siatene certi, non è molto diversa da come appare sul lavoro. Nella maggior parte dei casi, se si è molto critici verso gli altri, lo si sarà molto anche verso sè stessi, quando intorno non c’è nessun altro da prendere di mira.

Qual è il tuo stile di giudizio?
Le persone nella loro modalità di giudizio tendono a direzionarsi verso l’interno o l’esterno: date un’occhiata alla vostra mente e vedrete se è così. Tendi a giudicare più te stesso oppure più gli altri?

E ‘importante capire le proprie abitudini mentali perché più si praticheranno e più diventeranno radicate.
Se una vostra abitudine è quella di giudicare (sia internamente o esternamente), indovinate un po’? diventerà la norma.

Ciò non farà altro che rendere difficili e conflittuali le relazioni e sempre meno persone vorranno frequentarvi.

Quindi, come si fa a interrompere questo meccanismo? Ecco due modi semplici per limitare la tendenza a criticare.
1) Per prima cosa occorre riconoscere che il “critico interiore è presente”. La prima linea di difesa è semplicemente notare che è lì. Vedendo questa abitudine con consapevolezza, possiamo ridimensionarla per quello che è, un insieme di pensieri e punti di vista, che non sono necessariamente la realtà. Possiamo imparare a lasciar andare i pensieri e dirigere la nostra attenzione su qualcos’altro.

2) Concentrarsi sul positivo. Una strategia efficace è quella di cercare ciò che è giusto o sano negli altri o in noi stessi e concentrarsi su quelle buone qualità. Questo non significa eliminare la capacità di critica; significa solo non dare preferenza al negativo. Questo piccolo cambiamento può cominciare a portare più luce nel mondo interiore ed esteriore.

Come sarebbe interagire col mondo e le persone dirigendoci su ciò che è positivo e giusto? Come potrebbe cambiare il tuo stato d’animo? Forse potremmo vedere noi stessi allo stesso modo: non come un elenco di errori smisurato, ma come qualcuno che ha punti di forza, talenti, doni, e un buon cuore.

Mindfulness In Pratica: Come vedere il bene negli altri.
Questa è una pratica che si può utilizzare durante la propria giornata con le persone che si incontrano. Si può provare ogni volta che qualcuno entra in relazione con noi, in ufficio, sul bus, al bar o in un negozio. Si può spostare il proprio punto di vista da paura, prudenza, o ansia in maggior calore, interesse e positività.

1) La prossima volta che ti trovi in un luogo pubblico e vedi qualcuno, osservalo come faresti normalmente. Nota i suoi difetti, ciò che è sbagliato in lui, e scruta tutto ciò che si potrebbe criticare: il suo abito, peso, capelli, modo di parlare e così via.

2) Prova poi a spostare l’abitudine nel giudicare negativamente, cerca di vedere una qualità positiva in quella persona. Quale caratteristica, abilità, qualità, azione, vestito, o modo, si può apprezzare?

3) Osserva ciò che accade quando presti attenzione a questi aspetti dell’altro. Come ti fa sentire? Ti senti autentica oppure forzata?

4) Prova a fare questo esperienza per un determinato periodo di tempo. Puoi provare:
– nel tragitto in autobus,
– nel corso di una riunione di lavoro,
-a cena in famiglia,
-quando fai shopping,
-stando in fila.

Nota come può cambiare il tuo umore e il modo di sentire le persone intorno a te.

5) Prova a fare le stesse cose anche rispetto a te stesso. Dirigi la tua attenzione verso le tue qualità positive, azioni, e punti di forza. E vedi cosa succede. E’ probabile che il giudice interiore diventi meno inflessibile.

Davide Boraso
Psicologo – Psicoterapeuta
Terapeuta EMDR e MindfulnessBCT.

 

Bibliografia

Kabat-Zinn – Vivere momento per momento. EdTea 2010.

Thich Nhat Hanh –  Spegni il Fuoco della Rabbia. Ed. Oscar Mondadori 2002.

Eckhart Tolle – Il potere di adesso Ed. My Life 2013.